Laconi, menhir di Corte Noa

Archeologia prenuragica

L'uomo preistorico in Sardegna

Il Prenuragico coincide in Sardegna con la preistoria, cioè con quella fase della storia umana in cui non era ancora stata inventata la scrittura.

Le più antiche tracce della presenza umana

I più antichi manufatti rinvenuti in Sardegna risalgono al Paleolitico inferiore. Si tratta di oggetti in pietra (selce e quarzite) databili tra 450.000 e 120.000 anni fa, rinvenuti nella parte settentrionale dell'isola, nella regione dell'Anglona, inquadrabili, dal punto di vista tipologico, nelle industrie litiche classificate coi nomi di "clactoniano" (nome tratto dalla località di Clacton-on Sea, in Gran Bretagna) e "tayaziano" (dalla località di Les Eyzies-de-Tayac, Francia).

Le industrie litiche

Nell'ambito degli studi di preistoria con i termini "industria litica" si fa riferimento sia all'insieme delle tecniche e delle attività attraverso le quali un dato gruppo umano trasforma la materia prima - la pietra - per ricavarne oggetti di vario tipo, sia all'insieme degli oggetti risultanti da tale attività.

L'ossidiana

L'ossidiana è un tipo di roccia vulcanica, vetrosa, presente in diverse aree del Mediterraneo, tra cui la Sardegna. Qui l'ossidiana risulta localizzata nell'importante giacimento di Monte Arci, nell'oristanese. A causa delle sue caratteristiche mineralogiche, che la rendono particolarmente adatta alla scheggiatura, divenne nel corso della preistoria una preziosa materia prima.

La ceramica preistorica

Col termine "ceramica" si fa riferimento all'insieme di oggetti prodotti in argilla cruda poi sottoposta a cottura dopo aver dato la forma voluta all'oggetto. La produzione di manufatti in ceramica rappresenta il primo dei due grandi eventi "rivoluzionari" che segnano l'ingresso dell'umanità nell'età che chiamiamo Neolitico.