Collinas, chiesa di San Michele Arcangelo (sec. XVI)

Architettura sardo-ispanica

Tradizione locale e innovazioni iberiche

In Sardegna l'architettura gotico-catalana si innestò su tipologie costruttive romaniche e gotico- italiane, dando vita a soluzioni caratteristiche e originali.

Architettura gotico-catalana

La tipologia costruttiva gotico-catalana, sviluppatasi in Catalogna, venne introdotta in Sardegna nel XIV secolo dagli Aragonesi durante la conquista militare dell'isola. Per l'erezione delle chiese essa prevedeva aula unica, talvolta con cappelle laterali ricavate tra i contrafforti, presbiteri quadrangolari o poligonali il cui numero di lati è uguale al numero delle campate dell'aula.

Architettura manierista e barocca

Il processo di centralizzazione e controllo della vita pubblica avviato da Filippo II di Spagna segnava la fine delle prerogative e dell'autonomia amministrativa di origine medievale, di cui l'isola aveva continuato a godere durante l'età catalano-aragonese.

Architettura civile

In epoca aragonese si diffuse la moda, giunta dalla Catalogna, di contornare porte e finestre con eleganti mostre lapidee al fine di arricchire i prospetti dei palazzi solitamente privi di decorazione. Il fenomeno interessò in primo luogo le città per poi arrivare, secondo un modello di irradiazione culturale centro-periferia, nei piccoli centri e nei villaggi.

Architettura militare

Come scrivono Foiso Fois e Gianni Montaldo nelle rispettive opere sulle torri costiere in Sardegna, uscite nel 1981 e nel 1992, il sistema di difesa dei villaggi litoranei rappresenta la risposta della Corona di Spagna al problema delle incursioni barbaresche. Alla costruzione delle torri si affianca infatti il potenziamento della flotta, per il controllo del mare che comprende anche postazioni militari lungo la costa nordafricana.