Arte e civiltà della Sardegna nuragica
Ogni epoca ed ogni cultura si caratterizzano, tra le altre cose, per la propria capacità di elaborare peculiari espressioni di ciò che chiamiamo "arte".
Ogni epoca ed ogni cultura si caratterizzano, tra le altre cose, per la propria capacità di elaborare peculiari espressioni di ciò che chiamiamo "arte".
Col termine "pintaderas" si fa riferimento a manufatti in terracotta di piccole dimensioni, con una faccia piatta o leggermente convessa, decorata a motivi geometrici, interpretati come matrici utilizzabili per la decorazione di particolari tipi di pane, forse impiegati per lo svolgimento di particolari cerimoniali religiosi.
I "bronzetti" rappresentano la forma d'arte più nota tra quelle prodotte dalla cultura nuragica. Si tratta di piccole statue in bronzo (gli esemplari noti giungono dimensionalmente ad un'altezza massima di 35-40 cm) ottenute con la tecnica detta "a cera persa".
Le statue in pietra, diffuse in varie parti dell'isola, provengono per la maggior parte da santuari, e riproducono in genere protomi animali, soprattutto il toro. Riconducibili alla religiosità dei nuragici, sono forse la continuazione di quel culto per il partner maschile della dea madre già adorata in età prenuragica.
Le grandi statue di Mont'e Prama (Cabras) rappresentano un dato archeologico e artistico di grande rilevanza. Si tratta infatti di manufatti artistici che (ad esclusione delle sculture della Grecia arcaica) non trovano analogie tra le produzioni mediterranee coeve, anche se, va detto sin d'ora, proprio la cronologia di queste opere rappresenta un serio problema scientifico.