Come gli altri carnevali sardi a sfondo agropastorale, il carnevale di Orotelli ripropone in chiave grottesca il capovolgimento del rapporto uomo-animale e la lotta dell'uomo contro la natura, con un rituale di propiziazione della pioggia e della fertilità della terra.
Il carnevale viene però tradizionalmente letto come rappresentazione del rapporto proprietario terriero-braccianti. L'occasione consentiva eccezionalmente ai braccianti di Orotelli di mimare l'autorità dei "padroni", senza doverne subire le conseguenze. Le persone più ricche del paese venivano inoltre "catturate" e costrette ad offrire da bere. Dal capovolgimento dei ruoli una temporanea rivincita dei più deboli.