Goni, sepolture megalitiche di Pranu Mutteddu

Eneolitico

L'Età del primo Bronzo e della Pietra

Il termine Eneolitico, composto dal termine latino "aeneus", bronzo, e dal termine greco "lithos", pietra, designa l'Età del primo Bronzo e della Pietra, in riferimento alle prime produzioni di bronzo arsenicale, prodotto in lega con l'arsenico.

Eneolitico iniziale

L'acquisizione della capacità di estrarre e lavorare i metalli (il rame innanzi tutto, ma anche il piombo e l'argento) è l'evento che segna il passaggio dal Neolitico all'Eneolitico iniziale (2800-2600 a.C.), a cui va ascritta la facies Sub-Ozieri identificata per la prima volta nei siti di Su Coddu (Selargius) e di Terramaini (Pirri), entrambi nel Cagliaritano.

Eneolitico medio

Sembra certa l'attribuzione all'Eneolitico medio delle statuette di "dea madre" del tipo cosiddetto "a traforo". A questo momento cronologico e culturale va ricondotto anche l'altare di Monte d'Accoddi (Sassari). Si tratta di una piattaforma tronco-piramidale su cui venne edificato un sacello con rampa d'accesso. La forma di questo monumento evoca le "ziqqurat" mesopotamiche.

Eneolitico recente

Con il passaggio all'Eneolitico recente (2400-2100 a.C.) si assiste alla comparsa della cultura di Monte Claro, che trae il nome dal colle di Cagliari in cui vennero scoperte alcune tombe con le sue tipiche produzioni ceramiche. I dati archeologici testimoniano, per questa fase, l'affermarsi dello spazio abitativo organizzato del villaggio.

Eneolitico finale

A chiudere l'Eneolitico (2100-1800 a.C.) giunge l'importante cultura detta del Vaso Campaniforme. Il nome deriva dalla forma "a campana rovesciata" del tipico bicchiere, riccamente decorato, che caratterizza i contesti archeologici attribuibili a tale cultura. La cultura del Vaso Campaniforme appare presente in molte aree d'Europa.