Un bronzetto del Museo Archeologico di Teti

Bronzetti

L'estrazione e la lavorazione di metalli erano pratiche già note nella precedente Età del Rame, ma è nell'Età del Bronzo, proprio con l'affermarsi della civiltà nuragica, che la metallurgia si afferma come autentica risorsa economica e culturale.

I metalli estratti e lavorati in Sardegna erano il rame e il piombo. Sia il rame sia il piombo venivano trasportati e commercializzati in lingotti.

La sempre più raffinata capacità di lavorare il rame in lega con lo stagno (è questa lega, appunto, che chiamiamo ''bronzo'') sviluppata in età nuragica consentì di la produzione di una notevole varietà di manufatti metallici: spade, pugnali, asce, spilloni, fibule, anelli, bracciali, pettini, rasoi, martelli, molle da fonditore, palette da carbone, ecc.

Altrettanto importante era però anche la produzione di altri manufatti in bronzo: i cosiddetti ''bronzetti'', che rappresentano la forma d'arte più nota tra quelle prodotte dalla cultura nuragica.

Si tratta di piccole statue in bronzo (gli esemplari noti giungono dimensionalmente ad un'altezza massima di 35-40 cm) ottenute con la tecnica detta ''a cera persa''.

Tale tecnica prevedeva, in una prima fase, la realizzazione in cera del modello di oggetto che si intendeva realizzare in metallo; in una seconda fase si rivestiva l'oggetto in cera con argilla refrattaria; nella fase finale si versava il bronzo fuso al posto della cera.

Queste statuine, create (si ritiene) con funzione di ex voto, raffigurano una vasta gamma di personaggi: arcieri, opliti, pugilatori, lottatori, varie figure femminili, vari tipi di animali, numerosi oggetti legati alla vita quotidiana, modellini di nuraghe, navicelle e altro ancora.

Si tratta per noi di una preziosa fonte iconografica, capace di restituirci uno spaccato molto efficace e suggestivo del mondo nuragico.

Se, come si è detto, non sembra esservi dubbio tra gli studiosi sull'attribuzione della già citata funzione di ex voto a questa categoria di oggetti, non del tutto chiara appare la loro cronologia (oscillante, a seconda delle opinioni, tra la fine del Bronzo finale e la piena Età del Ferro).