Sassari, palazzo della Provincia, Sala Sciuti con l’affresco “Angioy (Giuseppe Sciuti 1880)

Arte postunitaria

L'arte sarda nell'Italia unita

A partire dalla metà del XIX secolo ha inizio il lento processo di costruzione di un'arte rivolta a esprimere le peculiarità della cultura sarda all'interno dell'Italia unita.

La decorazione dei palazzi pubblici

A partire dal 1870, in conseguenza della riorganizzazione geografico-amministrativa dello Stato, assume una rilevante importanza l'immagine dei palazzi provinciali, quali sedi decentrate dell'autorità. Essi accolgono infatti uffici, sale di adunanze e di ricevimenti, e l'abitazione del prefetto, emanazione diretta del governo centrale.

Pittori e scultori alla ricerca dell'identità sarda

Nel corso del Novecento, una nuova visione dell'isola, elaborata da scrittori e artisti in parallelo a quelle cronachistiche e figurative dei "viaggiatori", risulterà alla base della celebrazione dei valori autoctoni, della nostalgia per il primordiale, che si fonde con il mito della terra incontaminata e della genuinità del popolo sardo, contrapposti alla soverchiante omologazione imposta dall'esterno e dalla contemporaneità.

Giuseppe Biasi e Filippo Figari

In una Sardegna che, all'indomani del primo conflitto mondiale, vedrà drammaticamente riesplodere il problema dell'autonomia regionale nell'ambito della situazione di conflittualità non più di popoli ma di classi, destinata a condurre l'Italia al regime fascista, i pittori Giuseppe Biasi e Filippo Figari risponderanno alle esigenze di costruzione dell'identità con opzioni figurativamente diverse, ma accomunate dalla sostanziale adesione a un atteggiamento teso a trasfigurare la complessa realtà dell'isola in chiave di sublimazione nel mito.

Arte e artigianato

Caratteristico dell'arte sarda della prima metà del '900 è il suo stretto rapporto con l'artigianato popolare.